Le persone esposte a bassi livelli di inquinamento dell’aria possono essere maggiormente predisposti a modifiche strutturali del cuore, a loro volta precursori di insufficienza cardiaca. E’ quanto emerso in un recente studio britannico.
Mentre l’esposizione all’inquinamento dell’aria è stata da tempo collegata ad un incrementato rischio di attacchi cardiaci ed infarti, meno è risaputo su come gli inquinanti possono alterare la struttura e la funzionalità cardiaca.
I ricercatori dello studio, pubblicato sulla rivista scientifica “Circulation”, hanno analizzato i dati sull’esposizione all’inquinamento dell’aria correlato al traffico e i risultati delle risonanze magnetiche di 3.920 adulti senza eventi cardiovascolari.
Ebbene, è stato scoperto che la precedente esposizione a piccole particelle inquinanti conosciute come PM2.5, che includono polvere, sporco, fuliggine, fumo, biossido di azoto – gas velenoso presente nei gas di scarico delle auto -, era associata ad un ispessimento di ambedue le pareti cardiache.
«L’inquinamento dell’aria sembra essere dannoso per la salute del cuore anche se in presenza di bassi livelli di esposizione», ha detto Nay Aung, l’autore dello studio.
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Danno cardiaco, causato anche da bassi livelli di smog
Un recente studio ha dimostrato che anche piccole quantità di inquinamento possono provocare problemi al cuore.