Le acque sotterranee nelle falde acquifere carsiche costituiscono circa il 25% della fonte di acqua potabile al mondo. Lo studio dal titolo “Microplastic Contamination in Karst Groundwater Systems”, curato dai ricercatori del Prairie Research Institute dell’università dell’Illinois, ha portato alla luce il problema dell’inquinamento da microplastiche nelle fonti e nelle sorgenti di due falde acquifere dell’Illinois. In entrambi i casi, è emerso che «le fonti e le sorgenti delle due falde acquifere di origine carsica contenevano microplastiche e altri agenti inquinanti antropogenici, le microplastiche rinvenute erano fibre con una concentrazione massima di 15,2 particelle/litro». Una seconda indagine, svolta con differenti parametri quali fosfato, cloruro e triclosan, ha suggerito agli studiosi che «la presenza di microplastica potrebbe essere anche causata dagli effluenti settici».
I rifiuti di detriti plastici e la contaminazione microplastica sono ampiamente diffusi negli ecosistemi delle acque di superficie e in tutti gli ecosistemi acquatici a livello mondiale, inclusi gli oceani, acque fresche come quelle dei ruscelli e dei laghi e perfino nei terreni. Le microplastiche sono frammenti di rifiuti plastici più grossi che diventano pezzi piccolissimi e si depositano nell’atmosfera, inquinando così i corsi d’acqua, comprese le acque reflue. L’acqua reflua, come per esempio quella di effluenti settici, fosse settiche o biologiche, può contenere molte migliaia di microfibre composte da sottili polimeri, come il poliestere o il polietilene, ma anche fibre derivanti dagli scarichi del lavaggio di indumenti sintetici. Le microplastiche hanno inoltre la capacità di assorbire inquinanti organici persistenti, detti Pop, ossia tutte quelle sostanze chimiche particolarmente resistenti alla decomposizione. Questi inquinanti possono essere trasferiti ai tessuti animali inoltre, se ingeriti, possono irritare i tessuti digestivi.
La natura delle falde acquifere carsiche, tipicamente aperta, le rende maggiormente vulnerabili a un più rapido trasporto di agenti contaminanti di superficie che si dissolvono in diverse e particolari forme. «Il 20% della massa terrestre è di origine carsica e le falde acquifere carsiche costituiscono circa 1/4 della fonte di acqua potabile a livello mondiale».
Inoltre, sottolineano gli esperti, «non bisogna trascurare il fatto che gli ecosistemi carsici sono l’habitat di rare specie faunistiche, i troglobi, anch’essi vulnerabili a tale contaminazione». L’obiettivo dello studio era quello di determinare le microplastiche presenti nelle fonti e sorgenti nelle regioni carsiche e la loro eventuale cooperazione con altri contaminanti provenienti da rifiuti prodotti dall’uomo. Lo studio ha portato alla luce ciò che i ricercatori sospettavano, «16 campioni su 17 contenevano microplastiche con una concentrazione media di 6,4 particelle/litro e una massima di 15, 2 particelle /litro». Il lavoro ha dunque dimostrato che i sistemi carsici permettono il movimento di fibre microplastiche nei sistemi di flusso delle acque sotterranee. Data la presenza di Pop, nutrienti e batteri enterici trovati in entrambe i sistemi carsici analizzati, molto probabilmente le microplastiche derivano da effluenti settici, anche se il deflusso superficiale potrebbe essere un’altra fonte d’inquinamento.
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Microplastiche, un pericolo per le falde acquifere carsiche
Le microplastiche mettono in serio pericolo gli ecosistemi carsici e le acque sotterranee delle falde acquifere a essi correlati.