La disponibilità sempre più diffusa e a portata di mano di rimedi per il benessere classificati come integratori alimentari ha portato a due conseguenze non sempre positive. La prima è un uso di questi prodotti eccessivo e non necessario e l’altra è un uso degli stessi spesso arbitrario, senza cioè essersi prima rivolti a un medico o a un farmacista. Quest’ultimo in particolare non è solo l’esperto di farmaci chimici, ma ha una preparazione anche sui componenti di molti integratori, sulla loro efficacia, sui dosaggi e sulle eventuali interazioni con altri rimedi. Pertanto, anche se l’acquisto degli integratori alimentari è quasi sempre libero e non richiede prescrizione, è sempre comunque opportuno sottoporre le proprie esigenze e la propria storia clinica a un esperto, prima di prendere un integratore da banco. Questa raccomandazione è ampiamente ribadita dal Ministero della Salute, che la riporta anche in un decalogo dedicato all’uso corretto degli integratori alimentari. «Chiedi consiglio al tuo medico per l’uso di un integratore – si legge nella pubblicazione – se non sei in buona salute o sei in trattamento con farmaci per accertarti che non ci siano controindicazioni nella tua condizione. In ogni caso informa il medico se fai uso di integratori, soprattutto in occasione della prescrizione di farmaci».
Norme per un uso consapevole degli integratori.
Come specifica il Ministero, non hanno finalità di cura, ma possono solo favorire il regolare svolgimento di funzioni fisiologiche o ridurre i fattori di rischio di una patologia. Come raccomandato per i farmaci, anche l’assunzione di un integratore richiede sempre il rispetto assoluto di dosaggi e modalità di conservazione. «Gli integratori – viene evidenziato nel decalogo – sono concepiti per contribuire al benessere e non per la cura di condizioni patologiche, che vanno trattate con i farmaci. L’uso di integratori in quantità superiori a quelle indicate in etichetta ne snatura il ruolo senza offrire risultati fisiologicamente migliori. Può anzi diventare svantaggioso, soprattutto se si prolunga nel tempo». È poi importante consultare al medico o il farmacista su eventuali interazioni con altri medicinali assunti dal paziente o il rischio di sviluppare allergie. «Un prodotto non è sicuro solo perché è “naturale” – sottolinea il Ministero – ma anzi, proprio per il suo profilo di attività fisiologica, potrebbe determinare effetti inattesi e indesiderati in determinate condizioni. Pertanto, se in concomitanza con l’assunzione di un integratore rilevi qualcosa che non va, di diverso dagli effetti attesi, sospendine l’assunzione e informa tempestivamente il medico o il farmacista».
Gli integratori non sostituiscono una dieta bilanciata.
Un aspetto spesso rimarcato nelle indicazioni sull’uso degli integratori alimentari è il fatto che questi non devono essere intesi come “compensatori” di un’alimentazione sbilanciata. «L’uso di un integratore alimentare – afferma il Ministero della Salute – non deve mai essere dettato dalla convinzione, erronea, di poter “compensare” gli effetti negativi di comportamenti scorretti». Un ultimo fondamentale consiglio che vale la pena di ribadire è quello di diffidare sempre dai prodotti che promettono miracoli, soprattutto in merito alla perdita di peso corporeo. «Per ridurre il sovrappeso e smaltire il grasso in eccesso – spiega il decalogo – devi ridurre l’apporto calorico con una dieta nutrizionalmente adeguata e, nel contempo, aumentare la spesa energetica dell’organismo con un buon livello di attività fisica. L’uso di qualunque integratore alimentare, ai fini della riduzione del peso, può avere solo un effetto secondario e accessorio per le specifiche indicazioni riportate in etichetta».