«I medicinali a base di acidi grassi omega-3 non sono efficaci nel prevenire la ricorrenza di problemi cardiaci dopo un infarto». A darne notizia, in una nota diramata il 29 marzo 2019, è l’Agenzia europea dei medicinali (Ema), che ha portato a termine, dopo circa un’anno dall’avvio, il processo di rivalutazione effettuato dal Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp), partendo da una richiesta dell’agenzia svedese dei medicinali. L’Ema ha quindi diramato una serie di accorgimenti da seguire per i pazienti eventualmente interessati a tale terapia. In particolare, l’Agenzia spiega che «se state usando medicinali a base di acido grasso omega-3 per ridurre il rischio di problemi cardiaci, il medico vi consiglierà la migliore opzione di trattamento alternative». Inoltre, «i medicinali a base di acidi grassi omega-3 sono ancora autorizzati per ridurre i livelli di alcuni tipi di grassi nel sangue chiamati trigliceridi». Per questo motivo, spiega l’Ema, «se state usando questi medicinali per questo scopo, dovete continuare il trattamento». Infine, «non ci sono nuovi problemi di sicurezza associati all’uso di medicinali omega-3». Qualora si abbiano dubbi sui medicinali ad acidi grassi omega-3, è possibile contattare il medico di famiglia o il farmacista di fiducia.
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Omega-3, l’Ema conferma: «Non efficaci per prevenire malattie cardiache»
L’Agenzia europea dei medicinali (Ema) ha confermato che i medicinali contenenti acidi grassi omega-3 non sono efficaci nel prevenire la ricorrenza di problemi cardiaci dopo un infarto.