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Cambiamenti climatici e diritto alla salute: le persone disabili rischiano di più

È stato pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet un articolo dedicato al rapporto tra cambiamenti climatici e diritto alla salute delle persone disabili.

Gli autori, Penelope J. S. Stein e Michael Ashley Stein, evidenziano come il clima impazzito incida sulle fasce più deboli della popolazione, disabili compresi. In caso di calamità naturale dovuta ai cambiamenti climatici il tasso di mortalità delle persone disabili è fino a 4 volte maggiore di quello dei “normodotati”. Come mai? Mancano servizi mirati per disabili; mancano informazioni disponibili a tutti; mancano prevenzione e sistemi di allerta accessibili a chiunque.

Raggiungibilità dei servizi.

La raggiungibilità di servizi, cure e strutture è un nodo fondamentale nel rapporto tra crisi climatica e diritto alla salute dei disabili. Eventi climatici estremi (inondazioni, uragani, incendi,…) spesso spazzano via il diritto stesso alla salute. Le famigerate ondate di calore aumentano i rischi di ricovero per individui con disabilità mentale, con problemi cardiorespiratori, affetti da sclerosi multipla o con lesioni al midollo spinale. Altre disabilità, come quelle psicosociali, triplicano il rischio di morte se le temperature superano i livelli di guardia; gli antidepressivi assunti in ambienti troppo caldi possono a loro volta alterare la temperatura corporea del paziente.

Cambiamento climatico e disuguaglianze.

Osservando il fenomeno del cambiamento climatico da una prospettiva più ampia, gli autori fanno notare come favorisca il rischio di denutrizione e di carenza di acqua potabile, le malattie mentali e la distribuzione di quelle infettive. Parlare di cambiamento climatico significa pertanto parlare di disuguaglianze sociali esistenti ma acuite gravemente proprio dal climate change. Le persone disabili sono fra le più colpite da questi effetti poiché spesso sono già esposte ad ulteriori limitazioni sociali: povertà, possibilità di istruirsi, di lavorare, di vivere in un alloggio adeguato alle proprie esigenze. Non di rado le persone disabili sperimentano condizioni di discriminazione multipla dato che non sono solo disabili ma anche: donne, stranieri, bambini, anziani o minoranza etnica.

Il diritto alla salute.

Il legame tra cambiamento climatico e diritto alla salute dei disabili è ormai ufficialmente riconosciuto dagli Accordi di Parigi. Cosa dovrebbero fare i governi? P.J.S. Stein e M.A. Stein ribadiscono una risposta sostenuta da più fronti: ridurre le emissioni di gas serra. Non farlo significa, in altri termini, violare i diritti umani, inclusa la Convenzione dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità. Una re-azione costruttiva al cambiamento climatico offre l’opportunità di riequilibrare le disuguaglianze a livello globale. Gli autori la chiamano “uguaglianza sanitaria resiliente al clima”, obiettivo raggiungibile se i governi coinvolgeranno anche le associazioni delle persone disabili per realizzarlo. Altri interventi utili e auspicabili dagli autori: formare gli operatori sanitari sugli effetti del clima sulla salute delle persone disabili, agevolare l’accesso dei disabili alle professioni sanitarie per offrire contributi preziosi in tema di discriminazione e adattamento, e incentivare la ricerca scientifica sugli effetti dei farmaci assunti da persone disabili in tempi di climate change, soprattutto nei paesi a basso/medio reddito, per promuovere le migliori prassi di resilienza al clima.

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Di Farmacia Elifani

Il servizio informativo per i pazienti della Farmacia Elifani del Dr. Giuseppe De Simone a Meta (NA).