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Autismo e capacità visive: uno studio per capire i disturbi dello spettro autistico

Uno studio mette in luce eventuali disturbi dello spettro autistico in relazione alle capacità visive.

Come vedono le persone affette da un disturbo dello spettro autistico? Circa il 90% registra capacità sensoriali anomale. Nel caso del senso della vista, per esempio, spesso dimostrano un’estrema attenzione visiva al dettaglio. Ciò sarebbe dovuto a uno squilibrio dell’attività neuronale, secondo l’ipotesi alla base di un progetto di ricerca condotto dal neuroscienziato italiano Davide Zoccolan della SISSA – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste.

Lo studio partirà a ottobre e per due anni Zoccolan esaminerà le capacità visive e i relativi processi neuronali di un ratto geneticamente modificato. “Sono molto contento di questo risultato”, afferma Zoccolan, un pioniere nell’utilizzo del topo come modello per studiare le funzioni visive. “Questi modelli animali rappresentano un’opportunità unica per studiare l’autismo, poiché i ratti mostrano un ricco repertorio di funzioni cognitive complesse che li rendono più paragonabili agli esseri umani rispetto alle specie meno evolute come i topi”.

Insieme al suo gruppo di lavoro il neuroscienziato condurrà esperimenti di tipo comportamentale e neurofisiologico su ratti con disordini dello spettro autistico. In particolare, verificheranno se questi animali mostrano anomalie percettive precedentemente riportate negli individui autistici, sondando allo stesso tempo le basi corticali. “Abbiamo proposto esperimenti che vadano a testare questo punto di vista comportamentale percettivo per indagare quali sono i correlati neuronali e come si differenziano rispetto agli animali neurotipici”.

L’obiettivo è caratterizzare questi modelli e “scoprire come le proprietà visive sono alterate in questi animali. I dati ottenuti potranno avere un forte impatto sulla comprensione dei processi neuronali frequenti nei disturbi dello spettro autistico. Questo potrebbe aprire la strada a nuove strategie terapeutiche che vadano a riattivare specifiche componenti dei circuiti nervosi attraverso tecniche di opto- e chemo-genetica” (cioè attraverso impulsi luminosi o tramite l’attivazione di proteine modificate geneticamente).

Lo studio è uno dei setti finanziati dalla fondazione Simons Foundation Autism Research Initiative (Sfari) che, insieme al Medical College of Winsconsin, ha sviluppato otto diversi modelli di ratto con specifiche mutazioni genetiche per approfondire la ricerca sull’autismo ed effettuare test preclinici di possibili terapie. Tutti e sette i progetti faranno parte di un consorzio che collaborerà e condividerà i risultati nei prossimi anni. I ricercatori si incontreranno per la prima volta il prossimo settembre a Edimburgo. Zoccolan: “Non vedo l’ora di iniziare il progetto e di stabilire nuove collaborazioni. Lo studio del modo in cui le proprietà visive sono alterate nei mutanti di ratto potrà cambiare la nostra attuale comprensione generale dell’autismo”.

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Di Farmacia Elifani

Il servizio informativo per i pazienti della Farmacia Elifani del Dr. Giuseppe De Simone a Meta (NA).