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Cuore sano da adulti se l’infanzia è stata serena

Bambini sereni saranno adulti dal cuore sano. Al contrario, bambini infelici probabilmente soffriranno di malattie cardiovascolari.

A novembre è stato pubblicato sullo European Heart Journal il più ampio studio condotto finora sul rapporto tra avversità infantili e malattie cardiovascolari (CVD). Studi precedenti hanno dimostrato che vivere situazioni stressanti da bambini come la privazione materiale, la perdita della famiglia, tensioni tra familiari (le cosiddette “avversità infantili”) sono associate a un maggiore rischio di CVD tra le persone di mezza età e gli anziani. Con “privazione materiale” s’intendono la povertà familiare e la disoccupazione di lunga durata dei genitori. La perdita o la minaccia di perdita riguardano la malattia somatica e la morte dei genitori e dei fratelli. Le tensioni e le dinamiche familiari comprendono i collocamenti in affidamento, le malattie psichiatriche di qualche famigliare, l’abuso di alcol e droghe da parte dei genitori e la separazione materna.

La novità e i risultati della ricerca danese.

Pochissimi studi hanno indagato la connessione tra avversità infantili e CVD evidenti nella prima età adulta. Questo progetto di ricerca, realizzato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Copenaghen, ha preso in esame quasi 1,3 milioni di bambini nati tra gennaio 1980 e dicembre 2001, fino al 2018. Nel corso del periodo considerato, 4.118 bambini hanno sviluppato un qualche disturbo cardiovascolare tra i 16 e i 38 anni di età, in particolare malattie cardiovascolari, cardiopatie ischemiche e malattie cerebrovascolari.

Effetti cardiovascolari delle avversità infantili.

“Rispetto ai giovani adulti che hanno vissuto poche avversità durante l’infanzia, abbiamo riscontrato un rischio maggiore di circa il 60% di sviluppare malattie cardiovascolari tra i giovani adulti che hanno vissuto avversità” – dichiara Naja Hulvej Rod, coordinatrice del progetto. “Ciò era particolarmente vero per coloro che avevano sperimentato malattie gravi, come cancro, malattie cardiache o polmonari, o morte in famiglia, e per coloro che avevano sperimentato livelli elevati di avversità nell’infanzia. In numeri assoluti, ciò corrisponde a 10-18 casi di CVD in più ogni 100.000 persone. Per confronto, l’incidenza di CVD nelle persone di 30 anni è di circa 50 casi di CVD per 100.000 persone”.

Perché un’infanzia difficile incide sulla salute del cuore?.

“L’associazione che abbiamo riscontrato tra avversità infantili e CVD nella prima età adulta – evidenzia Rod – può essere spiegata in parte da comportamenti che possono influire sulla salute, come il consumo di alcol, il fumo e l’inattività fisica. L’infanzia è un periodo delicato, caratterizzato da un rapido sviluppo cognitivo e fisico; l’esposizione frequente e cronica alle avversità nell’infanzia può influenzare lo sviluppo della risposta fisiologica allo stress, e ciò può fornire un’importante spiegazione dei meccanismi alla base di questi risultati”. Questi risultati suggeriscono che interventi mirati alle origini sociali delle avversità e fornendo supporto alle famiglie colpite possono avere effetti cardioprotettivi a lungo termine.

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Di Farmacia Elifani

Il servizio informativo per i pazienti della Farmacia Elifani del Dr. Giuseppe De Simone a Meta (NA).