Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l’omeopatia è il secondo più grande sistema medico al mondo, con un importante e costante tasso di crescita ogni anno a livello mondiale e rappresenta la disciplina medica neo-ippocratica teorizzata e codificata oltre 250 anni fa dal medico tedesco Samuele Hahnemann a partire dai risultati patogenetici ottenuti farmacologicamente, sperimentando sostanze ultra-diluite e dinamizzate. La FIAMO, Federazione Italiana Associazioni e Medici Omeopati, invita coloro che desiderano avvicinarsi a questa medicina non convenzionale, a rivolgersi esclusivamente a chi possiede titoli ufficiali e riconosciuti e di diffidare da chiunque altro si definisca “omeopata” senza poterlo fare – pena il rischio di affidarsi a chi potrebbe giocare con la salute delle persone. L’omeopatia rappresenta una pratica medica non convenzionale che, assieme ad agopuntura e fitoterapia, trova i propri riferimenti normativi riguardanti le competenze richieste per poterla praticare nell’Accordo Stato-Regioni del 07 febbraio 2013, oltre che in una norma europea stilata al fine di definire gli standard minimi di qualità della terapia omeopatica come atto medico.In Italia, solo il medico chirurgo, medico odontoiatra o medico veterinario, perfezionato dopo la laurea e l’abilitazione ed iscritto ad un Ordine professionale, può esercitare la professione di omeopata. Come minimo, quindi, si tratta di un percorso formativo che prevede una laurea di sei anni, un’abilitazione professionale e un perfezionamento di altri tre o quattro anni, oltre alla successiva formazione continua. L’omeopatia fornisce un metodo clinico e terapeutico complementare alla medicina definita “tradizionale” e si può affiancare a qualsiasi altra terapia “convenzionale”. Questo implica che per consigliarla sia indispensabile poter effettuare una visita medica completa di anamnesi ed esame obiettivo, interpretare o richiedere esami o approfondimenti medici e distinguere i casi in cui l’omeopatia può essere prescritta da sola, quelli in cui va necessariamente affiancata ad una corretta terapia farmacologica convenzionale e quelli in cui non risulta utile prescriverla. Da ciò si evince che l’omeopatia rappresenta un’integrazione e uno strumento terapeutico ulteriore nelle mani del dottore e non un contraltare alla medicina “ufficiale”, che qualsiasi medico conosce e pratica quotidianamente. In questo modo, nessuno toglie strumenti e cure indispensabili al paziente, ma piuttosto si offre a quest’ultimo una modalità di cura ulteriore e fortemente individualizzata, che mira a ristabilire lo stato di salute generale della persona.
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Omeopatia, FIAMO presenta la modalità migliore per scegliere un omeopata qualificato
La Federazione Italiana Associazioni e Medici Omeopati offre a tutti i pazienti un importante strumento di consultazione per reperire su tutto il territorio nazionale un medico omeopata di sicura professionalità.