Negli ultimi dieci anni, l’’incidenza di insufficienza cardiaca è diminuita complessivamente in entrambi i sessi e rimane più alta negli uomini, eppure le donne hanno maggiori probabilità di morire a causa di questa patologia, è quanto emerge da uno studio pubblicato sul Canadian Medical Association Journal, che ha analizzato 90.707 nuove diagnosi di insufficienza cardiaca, riscontrate tra i residenti dell’Ontario dal 2009 al 2014. Quasi il 17% delle donne muore entro un anno di follow-up, rispetto a poco meno del 15% degli uomini, mentre le percentuali di ospedalizzazione sono diminuite durante il periodo di studio negli uomini e aumentate nelle donne. Parte della spiegazione potrebbe essere che gli uomini hanno maggiori probabilità di avere una forma di insufficienza cardiaca che può essere spesso trattata senza necessità di ricovero ospedaliero, mentre le donne più spesso soffrono di un tipo diverso di insufficienza, che poche terapie efficaci disponibili. Inoltre, le donne tendono a presentare sintomi diversi da quelli maschili e non sempre facilmente identificabili come insufficienza cardiaca.
Le donne nello studio erano il 47% del campione, spesso più anziane e fragili, e presentavano altre malattie insieme allo scompenso cardiaco, ma anche dopo aver controllato questi e molti altri fattori, il tasso di mortalità restava ancora più alto nelle donne. “La consapevolezza pubblica è importante, e invece per qualche motivo l’insufficienza cardiaca non riceve molta attenzione. Parte dell’obiettivo di questa ricerca è quello di accrescere tale consapevolezza tra medici, pazienti e ricercatori”, ha dichiarato la dott.ssa Louise Y. Sun, autrice principale dello studio e professore associato di anestesiologia presso l’Università di Ottawa Heart Istituite.
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L’insufficienza cardiaca può essere più letale nelle donne
Gli uomini tendono a soffrire di insufficienza cardiaca più spesso delle donne, ma le donne hanno maggiori probabilità di morire a causa di questa malattia.