Il diabete rappresenta un grosso problema sia di tipo sociale che economico: la spesa sostenuta dal Servizio sanitario nazionale per curare le persone con diabete ammonta a circa 15 miliardi di euro l’anno (Rapporto Arno Diabete 2015); la spesa sanitaria pro capite annua nelle persone con diabete è circa doppia rispetto a quella dei non diabetici. Secondo i dati Istat 2016 in Italia sono oltre 3 milioni le persone affette da diabete, il 5,3% dell’intera popolazione.
Esistono due tipi di diabete, il tipo 1 o diabete giovanile e il tipo 2, che si presenta in genere in età adulta.
Il diabete di tipo 1 riguarda il 10% dei casi di diabete, si tratta di una patologia di origine autoimmune e purtroppo non è prevenibile. Nel diabete di tipo 2 (circa il 90% dei casi totali di diabete), invece, è importantissima la prevenzione.
L’Italia è stata la prima nazione al mondo ad approvare una legge specifica e innovativa relativa alla prevenzione e alla cura del diabete, la legge 16 marzo 1987, n. 115, una legge-quadro, di principi generali, che affida alle Regioni e alle Province autonome la sua concreta attuazione attraverso i Piani sanitari regionali.
Obiettivo prioritario è quello di far comprendere che l’insorgenza del diabete mellito di tipo 2 è prevenibile.
Come per altre patologie croniche, il diabete è correlato, infatti, alla presenza di fattori di rischio comportamentali, come fumo di tabacco, obesità e sovrappeso, consumo eccessivo di alcol, scarso consumo di frutta e verdura e sedentarietà.
Uno stile di vita sano, quindi, è da considerarsi il metodo più efficace per evitare o, quantomeno, ritardare l’insorgere di questa forma di diabete.
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